Cuore d'Oro Juventus: un suo calciatore raccoglie 90.000 euro per beneficenza

September 21st 2015
Cuore d'Oro Juventus: un suo calciatore raccoglie 90.000 euro per beneficenza

Per la natura stessa di un’organizzazione come CharityStars, che si basa sulla vendita all’asta di oggettistica o esperienze di e con personaggi famosi devolvendo il ricavato ad organizzazioni no profit, è ovvio che il contributo e la disponibilità di questi stessi vip sia fondamentale. Sono ormai numerose dunque le persone celebri che si appoggiano alla startup nata poco più di due anni fa per raccogliere fondi destinati a una particolare onlus da loro stessi scelta, e sul sito di CharityStars si può trovare, alla sezione denominata appunto “Stars”, la speciale classifica delle donazioni accumulate da numerosi personaggi dello sport e dello spettacolo: e in testa a questa speciale classifica dedicata alle star vi è proprio uno sportivo, nella fattispecie un calciatore, quasi insospettabile considerato l’agonismo e la tempra che mette sul campo: si tratta infatti del difensore della Juventus Leonardo Bonucci.

 

Il centrale bianconero ha raggiunto la vetta della classifica della solidarietà dopo aver superato la più che ragguardevole quota di 90 mila euro arrivati con donazioni per aggiudicarsi cimeli da lui stesso messi all’asta; addirittura surclassati i diretti inseguitori, il Trio Medusa (circa 72 mila euro raccolti) e il collega e compagno di reparto Giorgio Chiellini (63 mila euro). Bonucci destina i fondi raccolti dalla vendita all’asta dei suoi cimeli a LIVE Onlus, un’organizzazione no profit nata nel 2008 e di cui il difensore è testimonial dall’anno successivo alla fondazione, impegnata in vari progetti e in particolar modo nell’acquisto e nella messa a disposizione di defibrillatori in numerosi impianti sportivi, calcistici ma non solo: al momento sono ben 85 i macchinari donati a varie società, preziosissimi per salvare una vita in pericolo.

 

Il difensore ha surclassato i rivali, per così dire visto l’intento benefico, grazie a svariati oggetti, non necessariamente appartenuti o utilizzati da lui: accanto infatti a maglie, pantaloncini e parastinchi della Juventus o della Nazionale, si possono trovare tra le sue offerte anche numerose divise e oggetti indossati da giocatori diversi, anche internazionali, in gare o competizioni importanti, come quelle di Mesut Ozil e Mario Goetze ai tempi rispettivamente del Real Madrid e del Borussia Dortmund, raccolte dallo stesso Bonucci dai colleghi calciatori. Immancabili anche le aste riguardanti posti privilegiati allo Juventus Stadium nel corso delle varie gare casalinghe o internazionali (tra cui spunta il record di 6000 euro raccolti per un pacchetto viaggio e biglietti per l’ultima finale di Champion’s League disputata dalla squadra torinese), ma numerosi sono anche gli oggetti che non riguardano il mondo del calcio, spesso appartenenti ad altri testimonial della onlus, come le tante maglie da ciclismo o da motocross autografate. Bonucci insomma ha superato la concorrenza grazie alla popolarità dell’oggettistica sportiva e in particolare calcistica, sfruttando anche le partite della squadra campione d’Italia e il lungo cammino percorso nell’ultima Champion’s League, ma integrando anche con oggetti diversi dal suo ambito specifico, che finiscono per rendere le aste dei suoi oggetti particolarmente interessanti e seguite (ben 327 “Segui” sul sito di CharityStars).

 

Per chi ancora non lo conoscesse o non fosse particolarmente appassionato di calcio, Leonardo Bonucci è come detto un difensore della Juventus stabilmente nel giro della Nazionale Italiana. Ventotto anni compiuti lo scorso primo maggio, nato e cresciuto a Viterbo, nel 2006, a 19 anni, esordisce in serie A, ironia della sorte proprio con quell’Inter storica rivale dei bianconeri, che l’aveva acquistato dalla Viterbese ai tempi della Primavera. Sarà però con il Bari di Giampiero Ventura, nel 2009/2010, a esplodere come uno dei più interessanti giovani centrali del massimo campionato italiano, facendo coppia con un altro difensore dal futuro importante come Andrea Ranocchia; ma se quest’ultimo, dopo l’ottima stagione disputata dai due centrali in Puglia, finisce proprio all’Inter, il cartellino di Bonucci passa nell’estate del 2010 alla Juventus, per 15,5 milioni di euro. La stagione d’esordio a Torino non è delle più semplici, ma è dall’anno successivo, il 2011/2012, con Antonio Conte come nuovo tecnico, che Leo migliora le proprie prestazioni al punto da diventare un elemento insostituibile nello scacchiere di Conte, con cui vince 3 scudetti consecutivi, diventati quattro dopo l’ultima stagione con Massimiliano Allegri in panchina. Bonucci è divenuto tanto importante per il tecnico salentino e l’intera squadra juventina grazie all’abbinamento tra buone doti difensive e qualità tecniche non indifferenti, che gli hanno permesso di diventare importantissimo anche in fase d’impostazione; inoltre si segnala come più che discreto goleador, soprattutto su palla inattiva, grazie al buonissimo gioco aereo e al velenoso tiro da fuori area. Nonostante sia “solamente” alla sesta stagione in bianconero, Bonucci può ormai essere considerato a buon diritto come una delle bandiere del club torinese.

E bandiera il difensore viterbese lo è sicuramente, come detto, anche nella solidarietà, segnalandosi, con i suoi 90 mila euro raccolti (and counting, direbbero negli Stati Uniti), come uno dei più attivi e prolifici promotori di raccolte fondi a scopo benefico. Si può quindi a buon diritto utilizzare per Bonucci l’inflazionatissima etichetta di campione in campo e fuori da esso, nel suo caso più che calzante: anche perché Leo non pare certo volersi fermare in questa scintillante carriera di solidarietà.